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Tislelizumab più chemioterapia estende significativamente la sopravvivenza globale nel carcinoma esofageo avanzato


L'aggiunta di Tislelizumab alla chemioterapia ha esteso significativamente la sopravvivenza globale ( OS ) per i pazienti con carcinoma esofageo a cellule squamose in fase avanzata non-trattato in precedenza.

La combinazione ha conferito il beneficio di sopravvivenza tra i pazienti con malattia non-resecabile, localmente avanzata, ricorrente o metastatica indipendentemente dall'espressione di PD-L1, ha mostrato un'analisi ad interim dello studio randomizzato di fase 3 RATIONALE 306.
Ha presentato anche un profilo di sicurezza coerente con quello osservato negli studi precedenti.

Tislelizumab, un anticorpo monoclonale immunoglobulina G4 ( IgG4 ) umanizzato anti-PD-1, è progettato per ridurre al minimo il legame ai recettori Fc-gamma sui macrofagi, che può causare resistenza all'anti-PD-1.
Il trattamento ha mostrato efficacia in diversi tipi di tumore negli studi di fase 2 e 3.

Lo studio RATIONALE 306 ha valutato Tislelizumab con la chemioterapia rispetto alla sola chemioterapia tra 649 pazienti con carcinoma squamocellulare esofageo recidivante o metastatico non-resecabile, localmente avanzato.

La sopravvivenza globale fungeva da endpoint primario, con la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ), tasso di risposta obiettiva ( ORR ), durata della risposta ( DoR ), misure di qualità di vita relative alla salute e sicurezza come endpoint secondari.

Le persone che convivono con il cancro esofageo affrontano dolorose sfide quotidiane e in genere hanno una prognosi sfavorevole, con un tasso di sopravvivenza a 5 anni di circa il 5% per i casi metastatici. ( Xagena )

Fonte: BeiGene, 2022

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