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Scientific Sessions 2003, Orlando; American Heart Association



A) Studio VALIANT
Il Valsartan efficace quanto il Captopril nei pazienti con infarto miocardico complicato da disfunzione ventricolare sinistra e/o insufficienza cardiaca

L’end point primario era rappresentato dalla mortalità per ogni causa.
Nel corso dei 24,7 mesi di follow-up, l’incidenza di mortalità è stata del 19,9% nel gruppo Valsartan, del 19,3% nel gruppo Valsartan + Captopril e del 19,5% nel gruppo Captopril.
I pazienti trattati con l’associazione Valsartan + Captopril hanno presentato la maggiore incidenza di effetti indesiderati.

B) Studio ACTIV-CHF
Il Tolvaptan ha ridotto la ritenzione d’acqua nei pazienti con insufficienza cardiaca congestizia

L’end point primario in acuto era rappresentato dal peso corporeo a 24 ore, mentre quello in cronico era il peggioramento dell’insufficienza cardiaca congestizia a 60 giorni.
A 24 ore il peso corporeo è sceso mediamente di 2 kg tra i pazienti trattati con l’antagonista della vasopressina 2, Tolvaptan, contro 0,9 kg con il placebo.
Non è stata osservata differenza tra Tolvaptan e placebo riguardo al peggioramento dell’insufficienza cardiaca congestizia a 60 giorni.

C) Studio BRAVE
Il pretrattamento con Reteplase + Abciximab non è risultato superiore al solo Abciximab nei pazienti con infarto miocardico acuto da sottoporre ad angioplastica

A 30 giorni è stato osservato un trend verso l’aumento di mortalità, di infarto miocardico ricorrente e di ictus con la terapia di combinazione Reteplase + Abciximab ( 3,2% versus 1,6% con il solo Abciximab ).


D) Studio CREST
Il trattamento con Cilostazol per os ha ridotto la ristenosi nei pazienti sottoposti ad intervento coronarico percutaneo

A 6 mesi la percentuale di ristenosi è risultata significativamente più bassa con il Cilostazol che con il placebo ( 20,8% versus 34,5%, rispettivamente ).
Il Cilostazol è un inibitore della fosfodiesterasi III.
Tutti i pazienti assumevano Aspirina e Clopidogrel .
L’incidenza di sanguinamento e di ri-ospedalizzazione è risultata simile tra il gruppo trattato con Cilostazol ed il gruppo placebo.


E) Studio COMMA
Il Pexelizumab non ha effetto sulla dimensione dell’area infartuale ma riduce la mortalità a 90 giorni nei pazienti con infarto miocardico e sopraslivellamento ST

Pazienti con infarto miocardico e sopraslivellamento ST sottoposti ad intervento coronarico percutaneo ( PCI ) primario sono stati assegnati in modo random all’inibitore del complemento C5 Pexelizumab o a placebo.
Il Pexelizumab non ha mostrato alcun effetto sulle dimensioni dell’area infartuale.
La mortalità a 90 giorni è risultata significativamente più bassa con Pexelizumab bolo + infusione ( 1,8% versus 5,9% con placebo ).
La mortalità con il solo bolo di Pexelizumab è stata del 4,2%.
( Xagena2003 )


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