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Linee guida dell’ESC riguardo all’insufficienza cardiaca cronica


Nel corso degli ultimi 15 anni il trattamento dell’insufficienza cardiaca cronica è migliorato con l’introduzione di nuovi trattamenti farmacologici e dispositivi elettromedicali.

Il trattamento dell’insufficienza cardiaca ha come obiettivo quello di prolungare la vita e ridurre la morbidità ed i sintomi.

La qualità della vita è ridotta nei pazienti con insufficienza cardiaca come dimostrato dalle frequenti ospedalizzazioni con l’aumentare della sintomatologia.

La terapia dovrebbe contemplare una combinazione di farmaci in grado di contrastare il sistema adrenergico ed il sistema renina-angiotensina.

Nuovi antagonisti neuroormonali; Ace-inibitori e beta-bloccanti assieme ai diuretici rappresentano la terapia standard.

I più recenti studi clinici hanno dimostrato il ruolo dei bloccanti il recettore dell’angiotensina ( spartani ), non solo come alternativa agli Ace inibitori, ma anche in aggiunta a questi farmaci sia nell’insufficienza cardiaca cronica che nello scompenso cardiaco dopo infarto miocardico.

Il ruolo degli antagonisti dell’aldosterone si è ampliato fino a comprendere la disfunzione ventricolare sinistra dopo infarto miocardico.

L’impiego dei dispositivi elettromedicali ( stimolazione biventricolare, defibrillatore impiantabile ) è sensibilmente aumentato nel corso degli ultimi anni.

Fonte: European Society of Cardiology ( ESC ), 2005

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