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L'associazione Sacubitril e Valsartan, un nuovo farmaco per la terapia dello scompenso cardiaco


La combinazione Sacubitril e Valsartan ( Entresto ) ha dimostrato di ridurre la mortalità per cause cardiovascolari del 20% rispetto alla terapia di riferimento, determinando un prolungamento della sopravvivenza di un anno e mezzo, con punte fino a 2 anni, nei pazienti più giovani con scompenso cardiaco cronico con frazione d’eiezione ridotta.

Entresto è il primo di una nuova classe terapeutica, ARNI ( antagonisti del recettore della neprilisina e del recettore dell’angiotensina ), e rappresenta la prima grande innovazione terapeutica nel campo dello scompenso cardiaco cronico da almeno 15 anni a questa parte.

Fino ad oggi la terapia dello scompenso cardiaco si basava sull’inibizione neuro-ormonale del sistema renina-angiotensina e del sistema nervoso simpatico.
La combinazione di Sacubitril e di Valsartan ha un meccanismo d’azione innovativo che consente, per la prima volta, di potenziare gli effetti del sistema dei peptidi natriuretici mantenendo contemporaneamente l’inibizione del sistema renina-angiotensina. L'approccio al paziente con scompenso cardiaco passa da una inibizione a una modulazione neuro-ormonale.

L'associazione Sacubitril e Valsartan è stata valutata in PARADIGM-HF, il più grande studio clinico mai condotto fino ad ora nello scompenso cardiaco cronico e frazione di eiezione ridotta, che ha coinvolto 8.400 pazienti nel mondo.
In questo studio la combinazione Sacubitril e Valsartan è stata confrontata con Enalapril, l’ACE-inibitore che rappresenta lo standard di terapia nello scompenso cardiaco.
I risultati ottenuti rispetto a Enalapril sono stati molto positivi sia in termini di riduzione della mortalità cardiovascolare del 20%, suia dell’ospedalizzazione per scompenso cardiaco, ridotta del 21%, ma anche per la riduzione del 16% della mortalità per tutte le cause.

I vantaggi offerti da Sacubitril e Valsartan si traducono non solo in un allungamento dell’aspettativa di vita, ma anche in un miglioramento della sua qualità; la fame d’aria e la grave stanchezza tipiche dello scompenso, infatti, si riducono sensibilmente e il paziente può tornare gradualmente a una vita più attiva.

Entresto è una associazione di Valsartan, un farmaco che agisce come antagonista del recettore AT1, con il Sacubitril, un inibitore della neprilisina, con blocco dei recettori AT1 ( Valsartan ) e con blocco della neprilisina che ha la funzione di degradare in particolar modo gli ormoni natriuretici. Bloccando la neprilisina si determina di conseguenza un aumento dei livelli degli ormoni natriuretici, prodotti dal cuore.

Lo scompenso cardiaco colpisce l’1-2% della popolazione italiana, circa 1 milione di persone. In Italia causa circa 190.000 ricoveri l’anno.
Lo scompenso cardiaco è la prima causa di morte tra le patologie cardiovascolari in Italia. La mortalità a 5 anni dopo un ricovero per scompenso cardiaco è del 40-50%, 1 paziente su 4 muore entro 1 anno dalla diagnosi. ( Xagena )

Fonte: Novartis, 2017

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