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Fibrillazione atriale associata a demenza e declino cognitivo


Gli adulti più anziani con fibrillazione atriale incidente hanno una maggiore probabilità di andare incontro a declino cognitivo o a sviluppare demenza in età più giovanile, rispetto a quelli senza una storia di questa aritmia.

E’ stata eseguita una analisi longitudinale dei partecipanti al Cardiovascular Health Study, che aveva arruolato donne e uomini di almeno 65 anni d’età dal 1989-1990 al 1992-1993 senza storia clinica di ictus o di fibrillazione atriale al basale.

I pazienti che hanno subito ictus clinico incidente durante il follow-up sono stati esclusi dalle analisi.

L'endpoint primario comprendeva il tasso di declino nei punteggi medi alla scala Modified Mini-Mental State Examination ( 3MSE ), somministrata ogni anno fino a nove volte.

Il follow-up medio è stato di 7 anni.

Durante questo periodo, il 10.7% dei 5.150 partecipanti inclusi nella analisi hanno sperimentato fibrillazione atriale.

Rispetto a quelli senza una storia di fibrillazione atriale, i punteggi medi alla scala 3MSE sono diminuiti più rapidamente nei partecipanti dopo presentazione della fibrillazione atriale.

Dall’età di 80 anni a 85, il declino a 5 anni predetto nel punteggio medio 3MSE è stato pari a -6.4 punti per quelli senza fibrillazione atriale versus -10.3 punti per quelli con fibrillazione atriale all'età di 80 anni. La differenza a 5 anni è stata di -3.9 punti.

I punteggi inferiori a 78 punti alla scala 3MSE sono indicativi di demenza.

I risultati dello studio hanno indicato che negli adulti più anziani non-affetti da fibrillazione atriale erano previsti punteggi inferiori a 78 punti all'età di 87 anni, mentre per I partecipanti con fibrillazione atriale erano previsti punteggi inferiori a 78 punti all'età di 85 anni. ( Xagena )

Fonte: Neurology, 2013

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