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L'intervento dietetico nell'infanzia, autoimmunità beta-cellulare, e successivo sviluppo di diabete mellito di tipo 1


Un’esposizione precoce alle proteine alimentari complesse può aumentare il rischio di autoimmunità beta-cellulare e di diabete mellito di tipo 1 nei bambini con suscettibilità genetica.

I ricercatori del Finnish TRIGR Study si sono posti l’obiettivo di verificare l'ipotesi che la supplemetazione del latte materno con formula di latte altamente idrolizzato ridurrebbe l'incidenza complessiva di autoanticorpi associati al diabete in questi bambini.

Un totale di 230 neonati con suscettibilità al diabete mellito di tipo 1 conferita da HLA e con almeno un membro della famiglia con diabete mellito di tipo 1, sono stati assegnati in modo random a ricevere una formula di idrolisato di caseina o una formula convenzionale, a base di latte vaccino ( gruppo controllo ) ogni volta che il latte materno non era disponibile durante i primi 6-8 mesi di vita.

Il periodo medio osservazionale è stato di 10 anni ( in media 7.5 anni ).
I bambini sono stati sottoposti a monitoraggio per il diabete mellito di tipo 1 fino al compimento di 10 anni di età.

E’ stata riscontrata positività per almeno uno degli autoanticorpi nel 17% dei bambini nel gruppo alimentato con latte idrolizzato e nel 30% del gruppo controllo.

L’8% dei bambini nel gruppo alimentato con latte idrolizzato (8%), rispetto al 16% del gruppo di controllo, sono risultati positivi a 2 o più autoanticorpi.

Dallo studio è emerso che l'intervento dietetico durante l'infanzia sembra avere un effetto duraturo sui marcatori di autoimmunità beta-cellulare, indicando un possibile processo autoimmune alla base del diabete mellito di tipo 1.

Fonte: The New England Journal of Medicine, 2010

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